Prologo

In uno dei miei viaggi fra Trapani a Milano, incontrai in aeroporto una coppia di amici che avevano trascorso una settimana di vacanza alle Egadi e, in particolare, si erano innamorati dell'isola di Levanzo.

I mei amici, lombardi, mi raccontarono del posto, di cosa era successo nell'isola e di come, nonostante l'accaduto, questo non avesse minimamente scalfito il loro innamoramento.

Incuriosito, il mese dopo, era già ottobre, decisi di visitare Levanzo.

Il giorno prima dell'arrivo, una sorta di alluvione aveva colpito la zona e mezza Trapani era finita sott'acqua; recarsi dall'aeroporto di Birgi all'attracco degli aliscafi non fu né semplice né agevole.

Arrivati a Levanzo con un giorno di ritardo, il nostro piccolo gruppo fu sorpreso da come, in meno di due giorni, i pochi abitanti dell'isola avessero quasi del tutto ripulito e risistemato i piani terra della case e le vie del minuscolo paese che si affaccia sul porticciolo. 

Rientrato in Lombardia, non potevo non cominciare a scriverne riprendendo il racconto dei miei amici e le immagini che si erano impresse nella mia memoria oltre che in quella del mio cellulare.

Ne è nata questa storia che dedico agli abitanti di Levanzo, al loro amore per l'isola, al loro orgoglio, alla loro dedizione ed alla loro gentilezza.